Beh, cosa dirti, hai ragione, è davvero un problema sociale molto sentito quello del disagio occupazionale.
E' difficile, entrare in un circuito lavorativo con le proprie capacità, senza dover usufruire dell'aiuto di politici e conoscenze varie, è difficile entrarci nei tempi attesi e con poche risorse economiche (vedi stage gratuiti propedeutici all'impiego), in sintesi:è davvero una grande impresa.
Inoltre, una volta trovato lavoro, molti lamentano l'insoddisfazione delle mansioni legate al proprio ruolo, ai disagi sociali e i problemi che derivano dalle dinamiche di gruppo in cui ci si immette involontariamente.
Organizzazioni aziendali disomogenee ricreano negli ambienti lavorativi, "situazioni infantili" che credevamo di aver lasciato alle scuole elementari.
Invece eccole qua, così un uomo di 25-26 anni con una laurea, una specializzazione e tanti soldi e tempo investiti nei propri sogni di gloria personale e realizzazione del se, si trova a far i conti con una società incapace di valorizzarlo e di dare il giusto peso ad una nuova risorsa.
Ritengo che al giorno d'oggi, non esista una strada da perorrere che sia accessibile a tutti per risolvere questo problema.
Ritengo che oggi chi è abbastanza coraggioso o incosciente per inseguire i propri sogni, l'avrà vinta su tutto e su tutti.